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Una cosa che mi fa un po’ paura sul breve periodo

market crash

Secondo me ha perfettamente senso confrontare il trend del prezzo di Bitcoin del 2023 con quello del 2019, in cerca di similitudini e differenze. D’altronde in entrambi i casi si tratta di anni post-bear-market, entrambi successivi allo scoppio di due grosse e lunghe bolle speculative.

Pochi giorni fa però si è verificata una differenza significativa.

Nel 2019 infatti ad inizio aprile ci fu il primo grande spike dell’anno, a cui ne seguì un altro poco prima della metà di maggio. Invece in questo inizio di aprile 2023 uno spike simile non c’è stato.

Va tuttavia sottolineato che da fine dicembre 2018 a fine marzo 2019 il prezzo di BTC era aumentato solamente dell’11%, mentre da fine dicembre 2022 a fine marzo 2023 è aumentato addirittura del 72%. Quindi questa differenza potrebbe essere dovuta anche solamente ad una differente tempistica dello spike, molto accelerata nel 2023 rispetto a quattro anni fa.

Da aggiungere però che nel corso dei primi mesi del 2019, dopo lo spike di inizio aprile, il prezzo aveva cumulato guadagni solamente del 38%, quindi molto meno di quanto fatto nel 2023. Il grosso lo fece poi a maggio, quando a fine mese toccò un +138% cumulato da inizio anno.

Dato che mercoledì potrebbe essere un giorno critico, non vorrei che il prezzo di Bitcoin scendesse in modo significativo anche perchè cresciuto già troppo in questi primi mesi del nuovo anno.

Credo che il trend sul medio-lungo periodo rimanga simile, per ora, a quello del 2019. Quindi in teoria sarebbe possibile raggiungere i 35.000$ entro giugno.

Ma sul breve periodo potrebbe anche verificarsi una sorta di rimbalzo al contrario temporaneo, soprattutto nel caso in cui i dati USA sull’inflazione a marzo, che verranno comunicati la prossima settimana, non fossero particolarmente buoni.

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