Abbiamo già avuto modo di parlarvi del (presunto) legame tra il QE ed il valore del bitcoin. Infatti con il cosiddetto “Quantitative easing” le Banche Centrali (tra cui la Fed americana) hanno immesso enormi quantità di liquidità nel settore finanziario (euro, dollari, yen, sterline, ecc.).
Questa enorme liquidità in circolazione di fatto ha ridotto i rendimenti degli investimenti tradizionali, rendendo molto più interessanti investimenti a maggior rischio. Come quelli in criptovalute… E questo potrebbe aver dirottato sui mercati finanziari delle criptovalute stesse molti investitori.
Ma cosa succederebbe se le Banche Centrali iniziassero a ritirare parte della liquidità in circolazione? Ebbene, probabilmente lo scopriremo presto: la Fed già ad ottobre inizierà a ridurla!
Infatti il rischio è che un eccesso di liquidità, per ora confinata nei mercati finanziari, “esondi” sui mercati al consumo, generando inflazione. Onde evitare questo rischio per la Fed sarebbe giunto il momento di iniziare a ridurre la liquidità in circolazione, al ritmo di 10 miliardi di dollari in meno al mese (il cosiddetto QT, “Quantitative Tightening”).
Questa riduzione della liquidità sui mercati finanziari avrà effetto sul valore del bitcoin? Se la tesi che il QE abbia favorito gli investimenti in criptovalute è vera, allora deve essere vero anche il contrario, ed il QT potrebbe sfavorirli. Ma…
Innanzitutto è stato probabilmente soprattutto il QE del Giappone (la BoJ) a favorire lo “spostamento” di investitori sul mercato delle criptovalute, visto che è proprio in Asia – e soprattutto in Giappone – che si concentrano la maggior parte delle transazioni in bitcoin.
Inoltre la riduzione della liquidità annunciata dalla Fed è di “soli” 10 miliardi di dollari al mese, mentre la BCE d’altra parte invece sta continuando ad iniettarne di nuova al ritmo di 60 miliardi di euro al mese.
Infine è possibile che oramai più di un investitore si sia “affezionato” al bitcoin, visti i rendimenti medi che riesce a garantire (e che sono assolutamente inarrivabili per gli investimenti tradizionali). Certo, le criptovalute rimangono un investimento ad alto rischio, ma probabilmente vale la pena rischiare un po’ pur di potersi garantire rendimenti di tale portata.
Resta da capire cosa succederebbe se anche la BCE, e soprattutto la BoJ, iniziassero ad invertire la rotta avviando anche loro il QT. E resta soprattutto da capire cosa potrebbe succedere se le performance del valore del bitcoin dovessero iniziare a ridursi.
Vi terremo aggiornati.