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Il maggiore exchange statunitense potrebbe lasciare gli USA

coinbase

La minaccia è pesante, anche se non si sa effettivamente quanto realistica.

Il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, ha di fatto ammesso che stanno prendendo in considerazione anche l’ipotesi di lasciare gli USA.

Coinbase non solo è il maggior exchange crypto statunitense, ma è persino quotato in borsa a New York.

Il problema sono le leggi, tanto che nel caso in cui il contesto normativo per il settore crypto non diventasse più chiaro negli USA, Armstrong ha dichiarato:

“Tutto è sul tavolo, incluso il trasferimento o qualsiasi altra cosa sia necessaria”.

Questa dichiarazione è stata fatta in risposta ad una domanda dell’ex cancelliere britannico George Osbourne durante la Fintech Week di Londra.

Secondo Armstrong, gli Stati Uniti hanno il potenziale per essere un mercato importante per le criptovalute, ma in questo momento non c’è sufficiente chiarezza normativa.

Ha poi aggiunto:

“Penso che tra un certo numero di anni se non vedremo emergere chiarezza normativa negli Stati Uniti, potremmo dover considerare di investire di più in altre parti del mondo”.

Ha anche sottolineato come nel Regno Unito esiste un solo regolatore, la FCA, mentre negli USA ne esistono due, CFTC e la SEC, che “stanno combattendo una battaglia per il territorio”, con “dichiarazioni contraddittorie che escono quasi ogni settimana”.

In effetti di certezza normativa in ambito crypto negli USA in questo momento non ce n’è, ma si spera che venga fatta nei prossimi mesi. Il punto chiave in questo caso è la natura delle criptovalute come commodity o security, dato che se fossero security ci sarebbero molti problemi.

La “minaccia” di Armstrong ad oggi non sembra affatto concreta, ma ha ragione a chiedere certezze normative a riguardo, perchè andare avanti così per loro è davvero difficile.

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