Vi abbiamo già parlato di Nobuaki Kobayashi, il curatore fallimentare di Mt. Gox che da Settembre 2017 a Febbraio 2018 ha venduto Bitcoin per un controvalore di 440 milioni di dollari. Molti hanno sostenuto che queste vendite abbiano fatto crollare il prezzo di Bitcoin a Febbraio, ma noi invece avevamo già avuto modo di farvi notare che una media di circa 80 milioni di dollari venduti al mese non sembrava avere il potere di causare un tale crollo.
Oggi Patrick Thompson sul Cointelegraph pubblica un’analisi approfondita della vicenda, concludendo alla fine che “Kobayashi’s actions not so significant” (ovvero che le vendite di Kobayashi non sono state particolarmente significative). Thompson dice che sarebbero stati coinvolti in queste vendite sette “cold storage wallet”, i cui indirizzi sono noti. Pertanto è possibile andare a vedere sulla blockchain le transazioni di questi wallet: tra il 18 Dicembre 2017 ed il 5 Febbraio 2018 sarebbero avvenute 5 transazioni, tutte rivolte verso due “hot wallet” di due siti di exchange.
Nell’articolo Thompson pubblica anche un grafico esemplificativo e questa tabella:
Date | Amount of BTC Kobayashi sold | Return on BTC for the day |
December 22, 2017 | -6,000 | 6.20 percent |
January 17, 2018 | -8,000 | 7.20 percent |
February 7, 2018 | -4,000 | 7.70 percent |
February 8, 2018 | -4,000 | -2.40 percent |
February 9, 2018 | -10,000 | 10.10 percent |
Correlation coefficient | -.655240891 |
Alla luce di questi dati conclude che “le azioni di Kobayashi non sono state così significative per il prezzo di Bitcoin sul breve periodo. Detto questo la quantità di criptovalute in gestione a Kobayashi potrebbe però avere la capacità di creare panico che induce gli investitori a svendere le loro – specialmente se si dà un’occhiata al muro di vendite creato da Kobayashi”. Ovvero più o meno quello che vi avevamo anticipato anche noi.
Fonte: cointelegraph.com/news/effects-of-mt-gox-trustees-400-mln-sale-on-bitcoin-market