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Sui mercati stanno tornando capitali dalla Fed, e Bitcoin sale

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Il bear-market del 2022 è stato causato anche dal fatto che la Fed (la banca centrale USA) stava ritirando liquidità dai mercati finanziari.

In particolare i suoi Reverse Repo stavano drenando capitali dagli stessi mercati finanziari, riducendo quindi di conseguenza la liquidità disponibile per gli acquisti. Dato che il prezzo di Bitcoin è strettamente legato questa liquidità, non ha potuto fare altro che scendere.

Ma le cose sono cambiate.

Il grafico dei Reverse Repo dimostra chiaramente che a partire lentamente da inizio maggio, e poi più speditamente nella seconda metà di giugno, i capitali drenati dalla Fed si sono ridotti. Probabilmente non è un caso che il rimbalzo del prezzo di Bitcoin sia avvenuto proprio nella seconda metà di giugno.

Inoltre il bilancio della stessa Fed dimostra che il ritiro della liquidità immessa sui mercati finanziari con il QE del 2020/2021 si è quasi fermato, o comunque è rallentato in modo significativo già a partire da fine maggio.

Quindi in questo momento la banca centrale USA non sta più immettendo dollari creati dal nulla sui mercati finanziari, ma ne sta ritirando di meno di quanto fatto da metà 2022 fino a maggio 2023.

Tutto ciò non solo significa che il bear-market è finito – i mercati cercano sempre di anticipare cosa avverrà, quindi se ne sono accorti già da tempo – ma che lentamente potrebbero tornare capitali sui mercati finanziari per finanziare nuovi acquisti.

In un tale scenario, nel caso in cui non si verifichino cambiamenti importanti o imprevisti, è in effetti possibile che il prezzo di Bitcoin salga ancora, sul medio periodo.

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