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Mastercard sceglie le criptovalute di Stato (ma non ha capito una mazza)

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Quando ci vuole ci vuole! Mastercard ha appena dimostrato di non aver capito una mazza di cosa siano le criptovalute…

La notizia proviene dal Financial Times: il dirigente di MasterCard Ari Sarker ha dichiarato che

“Se i governi hanno intenzione di creare delle valute digitali nazionali saremmo lieti di considerarle in maniera più positiva [rispetto alle criptovalute]. A condizione che siano supportate da un ente di regolamentazione e da un bene di valore… che non sia anonima, e che soddisfi tutti i requisiti normativi”.

Ora, chi conosce le criptovalute VERE sa che il “bello” è proprio che:

  • non dipendono da nessun governo
  • nessuno può regolamentarle a piacere
  • non hanno valore intrinseco (ma sono solo mezzi di scambio)
  • sono anonime
  • sono qualcosa di completamente nuovo rispetto alle norme attualmente esistenti.

In altre parole Mastercard ha dichiarato che non è disposta a supportare le criptovalute vere, ma solo dei feticci in tutto e per tutto simili alle valute fiat tradizionali (che però non hanno valore intrinseco tanto quanto le criptovalute detestate da Mastercard). Difficile capire quali vantaggi potrebbero avere i cittadini ad utilizzare questi feticci al posto delle valute tradizionali… Ed il fatto che a Mastercard non interessino i vantaggi che spingono alcune persone ad optare per l’utilizzo delle criptovalute sembra dirla lunga su quale sia la reale prospettiva da cui l’azienda giudica queste innovazioni! 😉

Come diceva Massimo Russo, ex direttore di Wired Italia, in un suo oramai celebre editoriale del 2013:

“L’innovazione non chiede permesso. Travolge chi è immobile e cambia il mondo”.

Qui stavolta ad essere immobile in questa situazione sembra apparire proprio Mastercard…

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