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WSJ: Tether ha usato documenti falsi per aprire conti bancari

tether usdt

Ieri il Wall Street Journal ha pubblicato un articolo di Ben Foldy e Ada Hui intitolato “Le società crypto dietro Tether hanno utilizzato documenti falsi e società di copertura per ottenere conti bancari”.

Secondo quanto sostenuto nell’articolo, alcuni documenti mostrerebbero che Tether Holdings ed il relativo broker crypto in questo modo avrebbero oscurato le loro identità.

Il WSJ cita alcune e-mail ed alcuni documenti che mostrerebbero come la società dietro USDT abbia fatto di tutto per rimanere in contatto con il sistema finanziario tradizionale ed aprire conti bancari.

Oltretutto uno dei proprietari di Tether Holdings Ltd., Stephen Moore, avrebbe ammesso in un’e-mail che un importante trader cinese avrebbe cercato di ingannare il sistema bancario fornendo fatture e contratti di vendita falsi per ogni deposito e prelievo. Per questo motivo Moore avrebbe poi deciso di lasciare la società, ritenendo troppo rischioso rimanere.

Altri documenti esaminati dal WSJ dimostrerebbero che Tether abbia utilizzato terze parti sospette che hanno trasferito centinaia di milioni di dollari di beni sequestrati, e che sarebbero collegate ad un’organizzazione terroristica. Secondo il giornale statunitense il Dipartimento di Giustizia degli USA starebbe attualmente indagando su Tether.

Tether smentisce tutto, affermando che si tratta di accuse imprecise e fuorvianti che si riferiscono a molto tempo fa.

Dicono anche che, insieme a Bitfinex, assistono regolarmente e volontariamente il Dipartimento di Giustizia degli USA ed altre organizzazioni delle forze dell’ordine in tutto il mondo per la prevenzione del riciclaggio di denaro, del terrorismo e di altri crimini.

Non è un caso che il valore di mercato di USDT non si sia discostato da 1$.

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