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Il premio Nobel Milton Friedman ha predetto Bitcoin 17 anni fa

L’economista americano e vincitore del premio Nobel nelle scienze economiche Milton Friedman aveva previsto lo sviluppo delle valute digitali come il Bitcoin già nel 1999.

La tesi del grande Friedman era che in un prossimo futuro si sarebbe sviluppato su Internet un metodo affidabile ma discreto di transazioni finanziarie.

In un’intervista condotta da NTU / F nel 1999, Friedman dichiarò: “L’unica cosa che manca, ma che sarà presto sviluppata, è un e-cash affidabile. Un metodo con cui acquistare su Internet e trasferire fondi da A a B, senza che A conosca B o B conosca A. Il modo in cui posso prendere da  un conto da 20 dollari e consegnarti a te senza tracciamento del punto di partenza. E tu puoi farlo senza sapere quale sia. Questa modalità di transazione si svilupperà su Internet “. 

Milton Friedman è considerato uno dei massimi “monetaristi” (studiosi di moneta) di tutti i tempi, ed il fatto che le basi finanziarie delle criptovalute siano in qualche modo state avallate da Friedman ben 10 anni prima della nascita del Bitcoin rende questa tecnologia altamente credibile. Infatti dal punto di vista tecnologico il Bitcoin, e le altre principali criptovalute, hanno dimostrato si essere incredibilmente solide e promettenti, mentre sono proprio le basi finanziarie ad essere messe spesso in discussione. Il fatto che in qualche modo Friedman avesse previsto un tecnologia del genere 10 anni prima che venisse inventata sembrerebbe davvero assegnarle una notevole credibilità anche in campo finanziario.

Friedman è considerato uno dei più influenti economisti e pensatori del XX secolo. Dirigendo la Chicago School of Economics, era un forte sostenitore della libertà economica, dei mercati liberi e della libera impresa. Ha studiato presso l’Università di Rutgers, dove si è specializzato in matematica ed economia. Si è laureato all’università nel 1932. Durante la sua scuola, tuttavia, è stato influenzato dai professori di economia Arthur F. Burns e Homer Jones. Negli anni ’60, Friedman si oppose vigorosamente alle politiche economiche keynesiane del governo degli Stati Uniti.

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