Oggi alle 14,29 il prezzo di bitcoin era di circa 45.000$.
Alle 14,30 viene reso noto che a gennaio negli USA l’inflazione è salita al 7,5%, ed il prezzo di bitcoin di colpo scende a 43.200$ in mezzoretta.
Poi, di colpo, risale a 45.000$ nell’ora successiva.
Perchè?
E, soprattutto, perchè è sceso quando si è scoperto che l’inflazione era salita?
Il problema è che bisogna distinguere nettamente i movimenti del prezzo sul breve (o brevissimo) periodo da quelli sul medio o lungo periodo.
Sul brevissimo periodo oggi è accaduto che la notizia che a gennaio l’inflazione in USA è stata superiore alle attese ha spaventato i mercati finanziari, che odiano le sorprese. Ovvero non è il fatto che l’inflazione a gennaio sia stata del 7,5% ad aver causato il calo, ma la pubblicazione della notizia che è stata superiore alle attese.
Infatti l’incremento dell’inflazione è avvenuto a gennaio, mentre il calo si è verificato il 10 febbraio alle ore 14,30 perchè proprio a quell’ora è stata pubblicata la notizia che è risultata essere inattesa dai mercati. In questi casi i mercati reagiscono sempre “di pancia” sul brevissimo periodo, e poi nel corso delle ore ci ragionano un po’ meglio su e magari cambiano anche idea.
Quindi oggi alle 14,30 i mercati hanno reagito di pancia in modo decisamente impaurito, vendendo asset per comprare dollari con cui speravano di poter poi riacquistare altri asset a prezzo inferiore. Ma gli è andata male, perchè il prezzo degli asset è sceso solo per mezzoretta, e poi ha si è fermato. A quel punto hanno iniziato a comprare, e tutto è sostanzialmente tornato come prima.
Bitcoin non ha fatto eccezione (e non poteva farla). Sul breve periodo la sua natura risk-on predomina sempre, e quindi l’andamento del suo prezzo segue sempre quello di altri asset risk-on (ovvero investimenti a rischio).
Ma sul medio e lungo periodo è tutta un’altra storia.
Infatti se sul breve periodo è la notizia dell’inflazione superiore alle attese a far muovere i mercati, sul medio/lungo periodo invece è proprio la perdita di potere di acquisto del dollaro, anche chiamata “inflazione”.
Basti pensare che il 7,5% comunicato oggi è la perdita di potere di acquisto del dollaro negli ultimi 12 mesi. Nel medesimo periodo il valore di bitcoin in dollari è sostanzialmente lo stesso, e se ci spingiamo indietro di altri 12 mesi scopriamo che il valore di bitcoin in dollari è aumentato del 350%.
Quindi sul lungo periodo il potere di acquisto di bitcoin sta continuando ad aumentare, mentre quello del dollaro sta continuando a scendere. Sul breve periodo invece notizie inattese come quelle di oggi possono influire negativamente sul prezzo di bitcoin a causa della sua natura risk-on.
E’ molto importante essere in grado di distinguere chiaramente queste due dinamiche se si vuole operare sui mercati crypto con cognizione di causa. Inoltre è sconsigliabile a chi non fa trading intraday preoccuparsi troppo delle oscillazioni sul breve o brevissimo periodo, perchè a causa dell’inevitabile alta volatilità del prezzo di bitcoin queste risultano essere troppo “nervose” per essere “sopportabili”.