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Ora Craig Wright nega di essersi proclamato Satoshi Nakamoto

Craig Wright

Un paio di giorni fa CoinGeek ha pubblicato un lunghissimo articolo, a firma di Jordan Atkins, in cui si afferma che Craig Wright non si è mai autoproclamato l’inventore di Bitcoin, ovvero Satoshi Nakamoto.

Leggendo l’articolo però si sente benissimo il forte stridio del tentativo fallito di arrampicarsi sui vetri…

Sintetizzando il discorso, Craig Wright sarebbe stato “smascherato” come il vero Satoshi Nakamoto nel dicembre del 2015 da Wired, e questo gli avrebbe causato grossi problemi.

In altre parole lui non nega di essere Satoshi, ma nega di essersi autoproclamato come tale. Anzi, accusa Wired di averlo fatto e di avergli incasinato la vita.

Tuttavia lo stesso CoinGeeknella pagina del chi siamo scrive:

CoinGeek è stata fondata da Calvin Ayre [..].
Dopo aver lasciato l’industria dei giochi, Ayre è diventato uno dei primi sostenitori di Bitcoin. Ma il suo interesse è cresciuto in modo significativo nel 2015 quando Stefan Matthews, un ex dirigente del gioco d’azzardo online che gestiva il ramo di capitale di rischio di Ayre, lo ha presentato al Dr. Craig Wright, l’individuo dietro lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto a cui è stato attribuito l’autore del white paper Bitcoin nel 2008.

Calvin Ayre, va ricordato, è anche “socio” dello stesso Craig Wright nel progetto BSV (Bitcoin Satoshi’s Vision), ovvero una criptovaluta alternativa a Bitcoin lanciata a fine 2018 e finita male: il suo valore di mercato attuale è a -91% dai massimi di aprile 2021, e per recuperare quel livello dovrebbe fare un +1.000%.

Oltretutto anche sul sito web ufficiale di BSV si legge esplicitamente “Craig Wright è Satoshi“.

Ultimamente sembra che Craig Wright si occupi soprattutto di cause legali, in genere intentate da lui contro altre persone o aziende, e durante le quali non è mai stato in grado di dimostrare di essere Satoshi. Ormai solo i suoi sostenitori lo proclamano tale, oltre ovviamente a lui stesso.

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