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Minare Bitcoin: come si fa?

minare bitcoin
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Minare bitcoin

Ok, i bitcoin si possono minare. Ma come si fa?

Esistono fondamentalmente 3 modi: da soli, in pool, o in cloud.

Diciamo però subito che per minare bitcoin da soli serve una potenza di calcolo immensa. Infatti il mining è una competizione, e si compete per la convalida di 1 blocco ogni 10 minuti (quindi in media 6 “gare” all’ora). Ogni blocco eventualmente convalidato ad oggi frutta 12,5 btc (un po’ più di 25mila euro).

Potete immaginare che visto che ogni 10 minuti vengono rilasciati 12,5 btc per un valore superiore ai 25mila euro (quindi più di 100mila euro all’ora) ci sia “la fila” per cercare di minarli! E questo significa che sono nate un po’ ovunque in giro per il mondo delle vere e proprie “mining farm”, ovvero interi capannoni pieni di server con una potenza di calcolo immensa, che è praticamente impossibile battere. Quindi se volete minare da soli il consiglio è quello di crearvi la vostra mining farm, con centinaia, anzi migliaia di computer…

Ovviamente quasi nessuno può minare in questo modo, e per questo sono nate le “mining pool“. Sono praticamente delle reti di miners, ognuno dei quali mette a disposizione la potenza di calcolo del proprio computer: non importa se non è immensa, perchè si somma a quella degli altri miner del pool, e se la rete del proprio pool di appartenenza è abbastanza ampia il risultato finale è una potenza di calcolo complessiva in grado di rivaleggiare contro quella delle mining farm. Se andate a vedere ad esempio gli ultimi blocchi convalidati scoprirete che diversi sono stati “inoltrati” da pool: https://blockchain.info/it/blocks.

Ma anche in questo caso letteralmente non è tutto oro quello che luccica. Infatti minare in questo modo ha comunque due problemi: per prima cosa bisogna essere in grado di mettere a disposizione del pool una buona potenza di calcolo (quella standard del computer non è sufficiente), e questo richiede investimenti (purtroppo costosi). Inoltre non si guadagna molto minando in pool: anzi, in Italia spesso il guadagno è inferiore alla spesa per l’energia elettrica (gli apparati che incrementano la potenza di calcolo consumano molto, ed in Italia il costo dell’energia elettrica è purtroppo decisamente elevato). Pertanto per minare in questo modo bisogna investire, ed assicurarsi di spendere poco (o pochissimo) di energia elettrica.

Il terzo modo invece è il più semplice. Infatti il cloud mining non prevede di utilizzare o mettere a disposizione la propria potenza di calcolo, ma si “noleggiano” dei server che minano al posto vostro. Purtroppo anche questa opzione ha i suoi lati oscuri: ne parliamo più approfonditamente nell’articolo che abbiamo appositamente dedicato a questa possibilità: www.ilbitcoin.news/cloud-mining-cose.

Il mining di bitcoin pertanto non è affatto una cosa semplice. Chi vuole guadagnare molto deve investire cifre immense, mentre chi si accontenta di poco deve comunque stare attento a non perderci a causa del costo dell’energia elettrica. E chi invece opta per la soluzione più semplice deve stare attento soprattutto alle fregature. Occhio!

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