L’NSA potrebbe aver identificato Satoshi Nakamoto

NSALa notizia gira da qualche giorno, ma ovviamente trattandosi di NSA non c’è ancora alcuna conferma.

Partiamo dall’inizio: la National Security Agency (o NSA) è “l’organismo governativo degli Stati Uniti d’America che, insieme alla CIA e all’FBI, si occupa della sicurezza nazionale” (fonte: Wikipedia). Insomma, quella del film Codice Mercury, per intenderci.

Satoshi Nakamoto invece è l’inventore del Bitcoin. In realtà è improbabile che questo sia il suo vero nome, ed in molti ritengono addirittura che non si tratti di una singola persona. Fino ad ora nessuno è mai riuscito a scoprire chi sia veramente (nonostante alcuni tentativi di appropriarsi della sua identità…).

Il fatto che Satoshi sia un vero e proprio esperto di crittografia (oltre che un genio) ha fatto sì che fino ad ora fosse impossibile identificarlo con gli strumenti di indagine “tradizionali”. Ma una traccia l’ha lasciata: i suoi scritti! Come ad esempio il primo documento con cui annunciava la creazione del Bitcoin: “Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System“.

Ebbene la NSA dispone di una nuova tecnica chiamata “stilometria“. In pratica analizza vari testi attribuiti ad una persona e ne costruisce dei “pattern stilistici”. Questi pattern, che sono dedotti dallo stile linguistico utilizzato, sono molto frequenti nello stile di scrittura di una persona, e spesso sono anche unici. Una sorta di “impronta digitale” che inevitabilmente (ed involontariamente) ognuno di noi lascia nei testi che scrive.
Una volta individuati questi pattern li si cerca online su tutti i testi esistenti (la NSA oltretutto ha accesso anche a documenti non pubblici…) alla ricerca di corrispondenze.

Ebbene, sembrerebbe che la NSA abbia trovato delle corrispondenze tra i pattern stilistici dei testi del cosiddetto “Satoshi Nakamoto” con scritti di altre persone note. Anzi si dice che “l’indagine è durata meno di un mese e ha portato ad una corrispondenza positiva“.

Quindi la NSA ha identificato Satoshi Nakamoto grazie alla stilometria? Forse sì. O forse no… 😉

Fonte: slashdot.org/story/17/08/28/1725232


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