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La SEC si scaglia contro gli exchange, e Bitcoin scende

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Ieri sera si è diffusa la notizia che il presidente della SEC, Gary Gensler, ha dichiarato che gli exchange crypto potrebbero non essere custodi qualificati.

Poco dopo il prezzo di Bitcoin di colpo è sceso da 23.400$ a 22.400$, perdendo più del 4% nell’arco di un quarto d’ora.

In realtà ieri i problemi erano iniziati prima, con la diffusione di un’altra notizia: il crollo in borsa della banca crypto Silvergate.

Inoltre, come dissi otto giorni fa, il prezzo di Bitcoin sembrava pronto per scendere.

Quindi in un contesto in cui il prezzo di Bitcoin era già sotto pressione, la notizia della SEC ha innescato il mini-crollo.

Anche perchè questa notizia non solo in realtà non ha nulla a che fare con il protocollo Bitcoin, ma paradossalmente potrebbe anche essere una buona notizia per gli investitori crypto.

Infatti il presidente della SEC di fatto ha appoggiato una proposta che estenderebbe le classiche regole di custodia degli asset finanziari agli exchange crypto, proprio per difendere meglio gli investitori.

Gensler ha detto:

“Solo perché una piattaforma di trading di criptovalute afferma di essere un custode qualificato non significa che lo sia. Quando queste piattaforme falliscono […] i beni degli investitori spesso diventano proprietà della società fallita, lasciando gli investitori in coda davanti al tribunale fallimentare”.

E’ difficile dargli torto, e probabilmente una norma in tal senso in realtà migliorerebbe l’esperienza d’uso di investitori e speculatori sui mercati crypto. Per essere un custode “qualificato” gli exchange crypto dovrebbero garantire che tutti gli asset siano adeguatamente segregati, ovvero con la separazione degli asset degli utenti da quelli aziendali, e sottoporsi a controlli annuali da parte delle autorità. Questo avviene già per gli exchange tradizionali, mentre non ancora per quelli crypto.

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