Oggi La Repubblica ha pubblicato un articolo di Andrea Daniele Signorelli intitolato “Come le criptovalute alimentano la guerra della Russia”.
Nell’articolo Signorelli scrive che le donazioni crypto sono “uno degli strumenti preferiti dai gruppi volontari pro-Cremlino”.
Sebbene ammetta che gli allarmi sul tema sono eccessivi, afferma anche che le criptovalute stanno giocando un ruolo non trascurabile, citando come fonte dei dati un’approfondita analisi di Coindesk.
Cita anche le parole di Alexey Markov, uno dei fondatori di NACC (Novorossia Aid Coordinating Center), che dichiara che prima usavano PayPal. Ora però PayPal non è più impiegabile per i russi come strumento per raccogliere donazioni dall’estero, quindi “adesso l’unico modo per farlo è con le criptovalute”. Si parla comunque di cifre quasi ridicole: 40.000$ in BTC, ETH e USDT.
In totale Coindesk ha analizzato oltre 300 wallet rivelando donazioni totali per circa 1,8 milioni di dollari.
Signorelli cita però anche i dati, ben diversi, riguardanti le donazioni in criptovalute all’Ucraina: 135 milioni di dollari.