Chi ha paura che il Bitcoin possa essere cancellato dallo scoppio di una bolla speculativa probabilmente non sa che è già sopravvissuto una volta ad una situazione del genere!
Infatti a settembre del 2013 il suo tasso di cambio in Dollari era stabile su quota 120 circa. Ad ottobre iniziò a salire e nel giro di due mesi salì addirittura del 650%! Appena superata la quota massima di 900 Dollari letteralmente implose, scendendo nuovamente nel giro di 4 mesi a quota 450. Quindi quando scoppiò la bolla del 2014 il valore si dimezzò in 4 mesi, ma poi riprese a salire. E comunque dopo lo scoppio della prima grossa bolla il valore era ancora il triplo di quello che aveva prima che la bolla iniziasse a formarsi.
Ora si teme lo scoppio di una seconda bolla, ed i timori sono legittimi. Ma, anche se accadesse, molto probabilmente il Bitcoin sopravviverà, così come accadde nel 2014. Anzi, non ci sarebbe da stupirsi se il valore finale dopo lo scoppio della nuova eventuale bolla fosse comunque significativamente superiore a quello precedente al suo formarsi.
A fine marzo 2017 il valore in Dollari era di poco superiore a quota 1.000, quindi l’attuale quota 4.000 potrebbe non giustificare ancora lo scoppio di una nuova bolla. Inoltre non sarebbe poi così strano se, dopo un eventuale scoppio, il valore tornasse ad aggirarsi nonostante tutto attorno a quota 3.000 (che alcuni analisti vedono come una quota “normale”).
Pertanto i timori dello scoppio di una nuova bolla ci sono, e sono giustificati, ma nonostante ciò il futuro del Bitcoin sembra essere lo stesso al sicuro. Al massimo qualche investitore incosciente, o spregiudicato, ci rimetterà un po’ (o tanto).