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La blockchain costruita per imprese e istituzioni

Massimiliano Sala

Massimiliano Sala è professore di Algebra e direttore del Laboratorio di Matematica Industriale e Crittografia dell’Università di Trento (CryptoLabTN). 

È ritenuto uno dei massimi esperti italiani di crittografia, e recentemente ha deciso di impegnarsi in un progetto dedicato alla blockchain

Abbiamo avuto modo di porgli alcune domande riguardo questo progetto. 

Professor Sala, lei è il presidente del cryptoboard di Quadrans: perchè ha deciso di entrare a far parte della Fondazione Quadrans, e quali sono gli scopi che si prefigge questa istituzione?  

La Fondazione Quadrans è un’iniziativa fantastica: mette al centro la tecnologia blockchain e le sue potenzialità, sia proponendo una propria blockchain sia finanziando ricerca e iniziative nell’ambito blockchain, il tutto in maniera libera e non-profit. La mia adesione non poteva mancare, occupandomi del tema da molto tempo, ed essendo stato il primo accademico in Italia a organizzare un convegno scientifico sulle crittovalute già nel 2013.

La blockchain di Quadrans è stata costruita per imprese e istituzioni: cosa vuol dire? 

La blockchain Quadrans permetterà un uso sicuro e controllato di “processi”. Con “processo” intendo sia un processo aziendale, sia una trasformazione complessa di prodotto che coinvolge più aziende (una filiera o un distretto è un caso tipico), sia anche una procedura amministrativa che si svolge all’interno o per conto di un’istituzione. Questo si realizza grazie a dei programmi (chiamati “smart contract”) che operano sulla piattaforma Quadrans interagendo con software interni all’azienda/ente tramite applicazioni decentralizzate (chiamate “Dapps”). Ciò la differenzia da altre blockchain nelle quali prevale l’aspetto speculativo del possesso della crittovaluta sulla loro effettiva usabilità. Esempio principale è Ethereum, dove il costo delle transazioni è così alto da scoraggiarne un uso concreto in ambito aziendale. 

Come fa a rendere i costi di transazione bassi, e cosa vuol dire bassi?

Il costo di una transazione (e dell’esecuzione del relativo smart contract) è basso se è paragonabile al costo dell’uso delle risorse di un Cloud commerciale, tipo AWS (Amazon) o Azure (Microsoft). Due fattori gonfiano artificialmente il costo delle transazioni nelle attuali blockchain pubbliche: il primo è l’uso della crittovaluta interna come unità di conto del costo (che quindi è soggetta a movimenti speculativi), il secondo è il ridotto numero di transazioni che una blockchain può gestire. Dunque, per tenere basso il costo dell’uso di una blockchain bisogna intervenire su due fronti: rimuovere l’aspetto speculativo e incrementare le operazioni gestibili dalla piattaforma in maniera proporzionale alle richieste che arrivano. La blockchain Quadrans, nella sua versione finale, realizza entrambi questi obiettivi.

Cosa vuol dire energy saving?  

Se vogliamo che un calcolo eseguito su una blockchain sia verificato da qualche migliaio di nodi, è inevitabile che userà più energia di farlo andare sul  PC di casa.
La verifica indipendente della correttezza di un calcolo è un tratto saliente della blockchain, quindi una caratteristica irrinunciabile. Ma il problema che abbiamo adesso sulle blockchain più importanti (Ethereum e Bitcoin) è che la verifica dello “stesso calcolo” viene eseguita su milioni di nodi. La rete Bitcoin usa più energia dell’intera Irlanda per eseguire dei calcoli che il PC di casa farebbe più velocemente, e questo non è accettabile da un punto di vista ambientale. In Quadrans invece abbiamo un meccanismo di controllo che non necessita di milioni di nodi, bensì ne bastano qualche migliaio, comportando quindi (a parità di calcolo esguito) un millesimo del costo energetico delle altre piattaforme.

Quali step avete previsto per la road map del progetto? Ovvero quali sono i prossimi sviluppi? 

Una versione usabile della piattaforma è già operativa e invito tutti a provarla. Per arrivare a una versione con sdoppiamento della crittovaluta (che eviti quindi gli aspetti speculativi) ci vorranno probabilmente sei mesi, e altrettanti ne prevedo per arrivare a un full deployment.

Come sono stati individuati gli altri possibili membri del cryptoboard e quali competenze hanno?

Su sette membri totali, ho puntato a un mix di competenze accademiche, tecnologiche e professionali, cercando anche di portare a bordo dei community leader. Al momento ci sono tre professori: io, che mi sono già presentato,  un esperto in crittografia (Federico Pintore, ricercatore a Oxford), che garantisce la sicurezza della piattaforma, e un esperto in smart contract (Pascal Lafourcade, professore in Francia), che garantisce la correttezza dell’esecuzione dei programmi. Poi c’è un esperto in tecnologia (Jason Teutsch), che è anche leader e fondatore della community Truebit, e un’esperta nell’interfaccia tra le crittovalute e le valute tradizionali (Min Si Wang), che aiuterà nell’integrazione col mondo bancario/finanziario.
Ne mancano ancora due, e certamente saranno figure forti e riconosciute a livello internazionale, ma non posso al momento divulgare i loro nomi. 

Infine, quali sono in sintesi le caratteristiche specifiche della nuova blockchain Quadrans che la distinguono dalle altre blockchain?

Tecnologicamente, ne vedo tre: l’uso di un nuovo algoritmo di consenso (ovvero un modo ottimale di distribuire il calcolo tra i nodi), l’uso di una doppia crittovaluta (una per pagare il consumo della piattaforma e una per rappresentare il valore intrinseco della stessa), l’uso di firme digitali flessibili e post-quantum (che forniscono una resistenza crittografica anche di fronte a un ipotetico avversario dotato di un computer quantistico). Queste portano a una rivoluzione nell’uso di una blockchain pubblica: potrà essere usata effettivamente da migliaia di aziende ed enti (potenzialmente raggiungendo milioni di utenti) a prezzi accessibili,  con garanzie di sicurezza e correttezza del risultato, senza provocare un danno intollerabile all’ambiente. 

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