Guardate questo grafico:
E’ il grafico del prezzo di Bitcoin in dollari americani negli ultimi 2 anni.
Chi segue l’andamento del prezzo di Bitcoin da un po’ di tempo sa che nel 2017 c’è stata una vera e propria bolla speculativa, e questa immagine lo rende evidente. Ma sa anche che, prima del 2017, il prezzo è stato relativamente stabile per un po’ di tempo attorno a quota 1.000 dollari.
La riga rossa che vedete a sinistra rimarca proprio il tempo in cui il prezzo è rimasto relativamente stabile attorno a quota 1.000 dollari. Dopodichè, attorno a marzo 2017, si è innescato un boom che ha portato il prezzo prima a 2.000 dollari, verso giugno, poi a 4.000 ad agosto, per poi schizzare a 6.000 a ottobre, 8.000 a novembre e addirittura 20.000 a dicembre.
Poi la bolla è scoppiata, ma come è avvenuto praticamente sempre in passato, il prezzo non è sceso ai livelli pre-bolla. Infatti, come potete notare dalla riga a destra, si è stabilizzato attorno a quota 6.000 circa, più o meno come a giugno 2017. La cosa interessante è che il nuovo livello minimo è sei volte maggiore di quello pre-bolla!
Già in passato quando sono scoppiate altre bolle speculative il prezzo dopo-bolla era superiore a quello pre-bolla, ma un incremento di sei volte in un anno è davvero notevole (ricordo che la prima vota che è sceso a quota 6.000 era febbraio 2018, ovvero 11 mesi dopo l’inizio del boom di marzo 2017).
Pertanto chi segue l’andamento sul lungo periodo sa benissimo che il valore, anno dopo anno, sta continuando a salire, mentre solo chi lo segue sul breve periodo non riesce a cogliere questo trend.
Sia chiaro: bolle come quella della seconda parte del 2017, che ha portato il valore da 6.000 a 20.000 in 6 mesi, continueranno ad esserci anche in futuro, ma a questo punto si rafforza l’ipotesi che il prezzo post-bolla di Bitcoin in genere sia superiore a quello pre-bolla. L’importante è evitare di investire denaro in piena bolla, quando i prezzi sono eccessivamente alti e sono destinati a scendere.