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Il governo del Quebec dice che Bitcoin NON è uno strumento per il riciclaggio di denaro sporco

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quebecHo già avuto modo di parlarvi del (presunto) rapporto tra Bitcoin ed il riciclaggio di denaro sporco.

Ma stavolta entra in gioco addirittura il governo del Quebec: l’ufficio del Chief Scientist del Quebec, Rémi Quirion, ha pubblicato una verifica dei fatti su Bitcoin riguardo l’ipotesi che si tratti di uno strumento utilizzato per riciclare denaro sporco.
In questo rapporto si legge chiaramente che Bitcoin non viene considerato uno strumento per il riciclaggio di denaro sporco, né è un “magnete” per altri tipi di attività criminali.

Infatti il governo del Quebec ha “scoperto” che non vi è una connessione significativa tra Bitcoin e attività criminali, a causa del fatto che le transazioni con Bitcoin non sono in realtà completamente anonime (ma pseudo-anonime) e possono essere facilmente monitorate dalle forze dell’ordine. In realtà queste sono cose già ampiamente risapute nella community dei bitcoiners, però se non altro è interessante che se ne sia accorto anche il governo del Quebec.

Nel rapporto conclusivo si legge:

“Bitcoin non è al di sopra della legge, né è una calamita per le transazioni illecite: forma solo una piccola parte del denaro criminale che circola sul pianeta. La ragione è che è poco attraente per chiunque voglia fare transazioni senza lasciare traccia”.

Citando un recente studio del Centro per le sanzioni e il finanziamento illecito della Defense of Democracies Foundation, il governo del Québec ha osservato che il volume degli scambi in Bitcoin legati ad attività illecite negli ultimi quattro anni è stato pari solo allo 0,61% del volume totale che transita per gli exchange.
Inoltre, la percentuale di transazioni Bitcoin legate al riciclaggio di denaro sporco è diminuita nel tempo: dall’1,07% nel 2013 a solo lo 0,12% nel 2016. Infatti oramai, come risaputo in questo ambiente, molte attività sospette si sono “spostate” su criptovalute maggiormente incentrate sulla privacy, come Monero.

Una curiosità: il rapporto ha anche rilevato che l’idea secondo cui il Bitcoin non sia regolamentato è scorretta, perchè invece è già soggetto a numerose normative locali e nazionali. In Quebec, ad esempio, le aziende devono ottenere una licenza commerciale per operare come scambio di criptovalute.

Fonte: www.scientifique-en-chef.gouv.qc.ca/en/impacts-of-research-cat/ddr_bitcoin-dessus-lois-faux

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