Marco Cavicchioli
Quando si tengono le elezioni presidenziali negli USA (a novembre ogni 4 anni) in genere si verifica un fenomeno che sembra si stia ripetendo anche quest’anno.
In sintesi, nei mesi precedenti alle elezioni, ovvero nel vivo della campagna elettorale, il dollaro si rafforza, perchè in questo modo il partito a cui appartiene il presidente in carica può ottenere maggiori consensi.
Quando poi però le votazioni terminano, il dollaro esaurisce la sua corsa e si indebolisce. Tale indebolimento in genere dura mesi.
Il Dollar Index (DXY), che misura la forza del dollaro USA rispetto ad un paniere di altre valute importanti a livello globale, quest’anno ha iniziato a salire a fine settembre, dopo essere salito molto già ad inizio anno.
Nelle ultime cinque settimane è passato da 100 punti a 104,5. Questo livello, raggiunto la scorsa settimana, potrebbe essere il livello massimo di questo periodo.
Oggi è già sceso sotto i 104 punti, e dato che domani ci saranno le elezioni negli USA è possibile che continuerà a scendere ancora. Nel 2021, dopo le elezioni del 2020, scese persino sotto i 90 punti, ovvero il livello più basso dell’ultimo decennio.
Il fatto è che il prezzo di Bitcoin sul medio/lungo periodo tende ad essere inversamente correlato al Dollar Index, quindi l’inizio di un’eventuale discesa di DXY che durasse mesi potrebbe aiutare molto BTC a risalire. Anzi, in genere è sempre successo proprio questo dopo le elezioni USA.
Se partisse una bullrun di Bitcoin della durata di diversi mesi, prima o poi anche le altcoin seguirebbero, sebbene con qualche mese di ritardo, quindi potremmo essere alle porte di una nuova bullrun crypto.
Consiglio pertanto in questi giorni di tenere monitorato il Dollar Index, in particolare la soglia dei 103 punti, perchè se dovesse scendere abbondantemente sotto tale soglia la bullrun crypto potrebbe davvero iniziare.
