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Dogecoin in crisi per il possibile passaggio a PoS

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Da qualche giorno sta circolando l’ipotesi che anche Dogecoin possa passare a Proof-of-Stake (PoS) come Ethereum, al posto che continuare con Proof-of-Work (PoW) come Bitcoin.

Dogecoin nacque nel 2013 come una sorta di gioco, o scherzo, per scimmiottare proprio Bitcoin. Quindi il meccanismo di consenso scelto per convalidare le transazioni fu PoW, e da allora è sempre rimasto questo.

PoW però è più energivoro di PoS, nonostante sia più sicuro, tanto che Ethereum a settembre ha sostituito PoW con PoS.

Dato che Elon Musk vorrebbe che Dogecoin diventasse una vera e propria moneta per i pagamenti a livello globale, avrebbe senso immaginare che possa abbandonare PoW e passare alla più snella PoS.

I mercati però stanno prendendo male questa ipotesi.

Una settimana fa il prezzo di DOGE era ancora di 0,077$, mentre oggi è sceso fino a 0,067$, con una perdita del 13%.

Sebbene il passaggio a PoS di Dogecoin sia solo un’ipotesi, e tecnicamente sarebbe piuttosto difficile da imporre, questa idea sembra che ai mercati proprio non piaccia.

Innanzitutto c’è l’esempio di ETH, che dopo il passaggio a PoS è sceso da 1.700$ a 1.200$, e poi potrebbe esserci il rischio di un fork, dato che non tutta la community di Dogecoin sarebbe favorevole al passaggio.

Da notare che il prezzo di Dogecoin quest’anno ha perso il 61%, ed attualmente è a -91% dai massimi dell’anno scorso. A giugno però era sceso addirittura sotto gli 0,05$, recuperando poi fino a 0,14$ dopo l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk. Nell’ultimo mese però ha perso il 33%.

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