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Criptovalute e casinò online, un rapporto controverso

Tra le più grandi rivoluzioni dell’ultimo ventennio, non citare i Bitcoin è praticamente impossibile. La moneta virtuale ha fatto irruzione sul mercato dando vita ad una autentica rivoluzione di stile.

Il settore crypto, definito così in riferimento alle criptovalute, ha vissuto un’epoca d’oro coincisa con un autentico boom, complice anche lo sdoganamento dei Bitcoin su circuiti come PayPal.

Insomma, tutti i campi sono stati investiti da quella che per molti doveva essere la grande rivoluzione economico-finanziaria del secolo. Nessuno escluso.

Anche il settore dell’intrattenimento ha subito il fascino delle criptovalute, in particolar modo quello dei casinò online. Un universo, sempre più in espansione, che non trascura alcun tipo di novità in questo senso.

Così i Bitcoin hanno cominciato il loro rapporto, talvolta controverso, con i casinò online. A questo proposito molti casinò hanno scelto le criptovalute come metodo di pagamento.

Ed in altri casi sono nati autentici casinò a sfondo Bitcoin. La novità è consistita nel fatto che la criptomoneta, per convenzione non legata ad alcun conto bancario, veniva convertita in una valuta internazionale diventando quindi esattamente come l’euro, il dollaro, la sterlina.

A detta di molti i Bitcoin avrebbero dovuto rappresentare, ad ogni modo, la nuova frontiera per il mondo del gaming. Anche qui ci si aspettava una rivoluzione che poi, alla fin fine, non è mai del tutto arrivata.

Ad un certo punto, dopo un iniziale quanto imprevedibile boom, le criptovalute hanno cominciato a perdere di appeal fino a posizionarsi in fondo alle preferenze degli utenti.

Che sì, in alcuni casi le preferiscono ai sistemi di banche tradizionali, ma che nella maggioranza delle situazioni ne contestano la scarsa trasparenza e il basso indice di sicurezza.

Da qui è partita una voce, poi ingigantitasi, che ha trovato sempre più consensi. In alcuni casi si è arrivati a proporre la messa al bando dei Bitcoin dal mondo del gioco online. Questi, infatti, sono stati considerati uno dei potenziali strumenti per compiere frodi e, da altri, capaci di saltare ogni normativa e di risultare quindi più dannosi del previsto.

L’altro aspetto che ha contribuito a mettere in ombra le criptovalute sta nel fatto che queste sono state considerate causa di una “febbre dell’oro virtuale” e quindi allo stesso tempo capaci di contribuire allo scoppio di fenomeni di compulsività spesso e volentieri legati ai rischi della ludopatia.

La paura è che molti utenti, sfruttando la facilità di acquisto e vendita di criptovalute, abbiano potuto scambiare questa “flessibilità” come una via per guadagnare troppo facilmente ingenti quantità di denaro. Con tutti i rischi del caso.

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