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Cosa dà veramente valore all’oro?

oro

oroQualche giorno fa a proposito del “valore intrinseco” dell’oro Alberto De Luigi ci ha fatto notare che questo concetto in realtà è opinabile.

Poniamoci la domanda: cosa dà veramente valore all’oro? Anzi, CHI? Perchè il valore economico viene assegnato dall’uomo, e dall’uomo soltanto…

Attenzione: ci stiamo riferendo SOLO al valore economico (quello commerciale, o “di mercato”), ovvero l’unico che sia misurabile in termini pecuniari. Se dovessimo estendere l’analisi ad altri tipi di valore le cose si complicherebbero troppo (anche a causa del fatto che alcuni altri tipi di valore non sono nemmeno misurabili), mentre in questo articolo l’analisi è limitata al valore commerciale dell’oro.

Partiamo dalla definizione “standard” (fonte Wikipedia): “Il prezzo dell’oro è fissato dai mercati“. Ovvero per “valore economico” intendiamo in realtà il valore commerciale, quello di mercato, che in altri termini è chiamato “prezzo”. Ed il prezzo (ovvero il valore di mercato) ovviamente viene fissato dal mercato stesso.

Ma se viene fissato dal mercato come può essere “intrinseco”? Sempre su Wikipedia si trova un’interessante citazione del premio Nobel Paul Samuelson riguardo la moneta: « la moneta, in quanto moneta e non in quanto merce, è voluta non per il suo valore intrinseco, ma per le cose che consente di acquistare».

A questo punto l’ipotesi che l’oro, quando è inteso come moneta, abbia valore “intrinseco” è davvero quantomeno opinabile! Può avere un valore in quanto metallo utile per determinati scopi (come materia prima in gioielleria, o materiale utile in determinati processi produttivi), ma anche in quel caso il suo valore commerciale è dato dal mercato. Quindi dove starebbe il valore “intrinseco”?

La verità è che… non c’è. Ovvero con “valore intrinseco” non facciamo altro che indicare il valore di mercato della sostanza oro considerata come merce, e non come moneta. Certo, fondendo una moneta d’oro si ottiene (o si dovrebbe ottenere…) oro allo stato liquido rivendibile come merce, ma a quel punto cesserebbe di essere moneta.

Pertanto anche l’oro, quando è usato come moneta, non ha valore intrinseco! Essendo però una sostanza fisica dotata di per sè di un valore di mercato, allora se sfruttata come merce ha un suo valore intrinseco, che però è dato dallo stesso valore di mercato citato prima. In sintesi: l’unico valore economico dell’oro è quello di mercato.

Ma come fa “il mercato” a dare valore all’oro? Semplice: tutto dipende da cosa altre persone sono disposte a darvi in cambio se gli cedete dell’oro. Ad oggi ad esempio se aveste 1 grammo d’oro lo potreste vendere a 34,82 euro, perchè trovereste delle persone disposte a pagarvelo quella cifra.

A questo punto la domanda sorge spontanea: ma non è la stessa cosa che vale anche per il bitcoin, e per le altre criptovalute? Beh… SI’! L’unica differenza sostanziale è che se fondi una moneta d’oro ottieni una sostanza fisica di pari valore, mentre se si “distruggessero” dei token BTC (ammesso che si possa fare) non si otterrebbe più nulla. Questo ragionamento è più chiaro per le banconote: se “fondete” (o bruciate) una banconota cartacea non ottenete nulla, mentre se “bruciate” (ovvero fondete) una moneta d’oro ottenete sempre dell’oro (ovvero lo avete solo trasformato in qualcos’altro, ma di pari valore).

Quindi sia per l’oro, che per le banconote, che per le criptovalute, l’unico vero valore economico è quello di mercato, dato da quanto altre persone sono disposte a darvi in cambio se glieli cedete. Tuttavia l’oro ha anche un valore fisico, mentre nè le banconote nè le criptovalute lo hanno.

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