Per rispondere alla domanda se convenga o meno fare trading su bitcoin, prima però è necessario definire bene cosa significa “fare trading”.
Infatti il significato letterale in realtà non rende appieno l’idea di quanto possa essere difficile o rischioso fare trading, a prescindere che si scelga di farlo su bitcoin, altre criptovalute, o altri asset finanziari.
Il trader in poche parole è colui che acquista un asset finanziario per rivenderlo dopo poco tempo a prezzo più alto.
Tecnicamente è un operatore finanziario il cui obiettivo è speculare sulle oscillazioni continue dei prezzi degli asset che si possono scambiare liberamente.
Ovvero fare trading non significa ad esempio acquistare bitcoin oggi nella speranza che nel corso dei prossimi anni acquisiscano valore.
Per questo altro tipo di approccio si usa un altro termine: holding.
In inglese infatti “to hold” significa tenere, e l’holder sui mercati finanziari è proprio colui che acquista non per rivendere nel più breve tempo possibile ad un prezzo più alto, ma per tenere in portafoglio gli asset anche per lungo tempo, confidando non tanto nelle oscillazioni di breve periodo, ma nei macro-trend.
Ovviamente anche l’holder rischia, ma riducendo al minimo il numero delle operazioni riduce anche il rischio che queste possano produrre perdite. Inoltre in casi come bitcoin, ovvero un asset che sembra essere dotato di una natura deflattiva, l’holding pare avere perfettamente senso.
Ma allora perchè dovrebbe convenire invece fare trading?
Il trading ha infatti un enorme vantaggio rispetto all’holding: se fatto con successo consente di ottenere guadagni nettamente superiori.
Ovviamente al tempo stesso rischia anche di provocare maggiori perdite, se fatto male, pertanto questo vantaggio può anche trasformarsi facilmente in uno svantaggio.
Il punto chiave per decidere se mettersi a fare trading oppure no è proprio quello di comprendere quanto si sia in grado di farlo bene, perchè il rischio è maggiore ma anche i potenziali guadagni lo sono.
Ovvero chi sceglie di fare trading deve essere consapevole che aumenta da un lato le sue potenzialità di guadagno, ma allo stesso tempo dall’altro aumenta anche le sue potenzialità di perdita, a seconda di quanto sia realmente in grado di fare trading con successo.
In altre parole possiamo dire che il trading aumenta i rischi, ma con questo aumenta anche le potenzialità teoriche di guadagno.
Detto questo possiamo provare a rispondere alla domanda se convenga o meno fare trading su bitcoin.
Bitcoin è già di per sè un asset di investimento ad alto rischio, pertanto i rischi di fare trading su bitcoin sono se possibile ancora più elevati rispetto a quelli di fare trading con asset finanziari meno rischiosi. Tuttavia questo aumenta anche le potenzialità di guadagno, pertanto chi è veramente capace a fare trading con successo può realisticamente aspirare a produrre guadagni anche consistenti senza dover investire capitali particolarmente elevati.
Gli asset come bitcoin, in grado di oscillare molto ed in breve tempo, vengono definiti investimenti asimmetrici, perchè possono consentire di ottenere guadagni significativi anche investendo capitali non elevati (cosa piuttosto rara sui mercati finanziari).
Ma, visto cosa detto prima, per decidere se mettersi a fare trading su bitcoin valga davvero la pena, oppure no, è necessario avere un’idea precisa ed oggettiva delle proprie reali capacità.
Anzi, a dire il vero solitamente gli investitori dilettanti occasionali con il trading spesso ci perdono. Il trader di successo infatti solitamente è un professionista del settore, e tra le altre cose sa anche come ripararsi dal rischio, che è lo svantaggio principale del trading, ed in particolare del trading su bitcoin.
Per avere una prima semplice idea di ciò, è sufficiente ad esempio provare ad analizzare il cosiddetto order book: se non siete in grado di farlo allora non siete dei trader.
A quel punto potete rinunciare a fare trading, o mettervi a studiare per cercare di imparare il più possibile. Chi scrive ad esempio ha optato per la prima opzione.
Se invece siete in grado di farlo allora non significa necessariamente che siete dei trader, ma che avete passato il primo semplice, banale esame. A quel punto dovrete provare ad affrontarne molti altri prima di avere la certezza che siate in grado di fare trading.
Il consiglio che solitamente si dà è quello di fare trading solo se si hanno buone certezze di essere bravi a farlo, altrimenti è davvero troppo rischioso: meglio limitarsi all’holding.
Inoltre nel caso in cui decidiate di mettervi a fare trading su bitcoin fate molta attenzione alle piattaforme che decidete di usare, perchè purtroppo ce ne sono molte che sono semplici truffe.
Se volete andare sul sicuro vi segnaliamo due piattaforme che funzionano bene.
La prima è un exchange, ovvero consente di acquistare e vendere BTC fisici, e di esportarli ad esempio su un proprio wallet di proprietà.
La seconda invece consente di fare trading di bitcoin utilizzando i cosiddetti CFD, ovvero dei contratti per differenza molto apprezzati dai trader professionisti perchè più facili e veloci da gestire e scambiare.
Per acquistare e vendere BTC vanno bene entrambe le piattaforme, anche se spesso gli holder preferiscono gli exchange, mentre i trader i CFD.