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Bitcoin consuma 10mila volte meno delle banche americane

centrale elettrica

centrale elettricaQualche giorno fa su Ethereum World News è stato pubblicato un articolo che ha confrontato il consumo di energia elettrica del mining di Bitcoin con quello complessivo delle banche americane.

Infatti secondo l’articolo il consumo totale di energia delle operazioni bancarie e il processo di coniatura del denaro fiat è decisamente superiore a quello del mining di Bitcoin, a causa dell’incedibile quantità di macchine coinvolte non solo nel processo di stampa/coniatura del denaro, ma anche per gestire le operazioni in tutti gli uffici bancari e filiali in tutto il mondo, comprendendo tutti i costi (come ad esempio l’illuminazione dei locali fisici, la gestione di computer e altre macchine, le operazioni ATM, eccetera).

Ad esempio si stima che il solo sistema bancario statunitense consumi il 9% del PIL nazionale, se si include tutta la potenza utilizzata, tutti i materiali utilizzati per costruire e mantenere tutti i rami bancari, tutti i soldi spesi per pagare il personale, tutte le risorse consumate dallo staff bancario… insomma, tutto quello che è necessario consumare per poter far funzionare il sistema.

Il PIL degli USA è di quasi 19mila miliardi di dollari, quindi il loro sistema bancario consumerebbe più di mille miliardi di dollari e mezzo all’anno.

Invece per minare Bitcoin è stato calcolato che si spendono circa 198 milioni di dollari l’anno, ovvero solo poco più dello 0,01% di quello che spende il sistema bancario americano. Ciò significa che ad oggi Bitcoin consuma 10mila volte meno delle banche americane, Fed compresa.

Ovviamente questa immane differenza è dovuta anche al numero di transazioni gestite, che per quanto riguarda i dollari è enormemente superiore al numero delle transazioni in BTC. Allora conviene calcolare il consumo per singola transazione.

Più o meno per Bitcoin si consumano in media 5 kWh per transazione. La rete Visa invece consuma 3 kWh per transazione, quindi il 40% in meno. Però, paradossalmente, più aumenta il numero delle transazioni, più dovrebbe diminuire il consumo medio per singola transazione (pur aumentando quello totale), e con Lightning Network, che non necessita di continue scritture sulla blockchain, il consumo medio per transazione di Bitcoin si ridurrà significativamente. Non è pertanto da escludere che nei prossimi anni possa scendere sotto i 3 kWh per transazione.

A questo punto la domanda è: se questi calcoli sono esatti, ha ancora senso preoccuparsi del consumo energetico di Bitcoin?

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